Pregare sotto Pressione (seconda parte) – 27.07.2025
Marco 14:32-42
32 Si recarono al giardino degli ulivi chiamato Getsemani e Gesù disse: “Voi sedetevi qui mentre io vado a pregare”.
33 Portò con sé Pietro, Giacomo e Giovanni; e cominciò a essere molto turbato e angosciato.
34 Disse loro: “La mia anima è oppressa da una tristezza tale da sentirmi morire. State qui e rimanete svegli insieme a me”.
35 Andò un po’ più avanti e si gettò a terra. Pregò che, se fosse possibile, quel terribile momento passasse oltre da lui.
36 “Abba, Padre”, gridò, “ogni cosa ti è possibile. Ti supplico, allontana da me questa coppa di sofferenza. Tuttavia, io voglio che sia fatta la tua volontà e non la mia”.
37 Poi tornò indietro e trovò i discepoli addormentati. Disse a Pietro: “Simone, stai dormendo? Non sei riuscito a stare sveglio insieme a me neanche per un’ora?
38 Rimanete svegli e pregate perché possiate resistere davanti alla tentazione. Lo spirito infatti è pronto, ma il corpo è debole”.
39 Poi Gesù li lasciò un’altra volta e pronunciò la stessa preghiera di prima.
40 Quando tornò di nuovo dove stavano, li trovò addormentati, perché non riuscivano a tenere gli occhi aperti. E non sapevano che cosa dire.
41 Quando Gesù tornò da loro la terza volta, disse: “Dormite pure, riposatevi. Basta! L’ora è giunta: il Figlio dell’uomo viene tradito e consegnato nelle mani dei peccatori.
42 Su, andiamo. Ecco, il mio traditore è qui!”
Sintesi del messaggio precedente
Getsemani = torchio d’olio/frantoio
1. Gesù pregava
Se perfino il Figlio di Dio sentiva il bisogno di pregare, quanto più noi!
(Luca 3:21-22a; Marco 1:35; Luca 6:12)
2. Gesù pregava prima di ogni svolta spirituale
(Luca 9:18)
3. La preghiera precede la manifestazione della gloria
(Luca 9:28-29)
4. I discepoli capirono che la potenza di Gesù veniva dalla preghiera
(Luca 11:1b; Ebrei 5:7; 1 Samuele 1:12; Luca 22:44)
“Non importa realmente quale sia la pressione, ma dove essa si colloca: si mette in mezzo tra noi e Dio, allontanandoci da Lui, oppure ci spinge più vicini a Dio?”
— Hudson Taylor
Messaggio di oggi
5. La preghiera ci aiuta a gestire al meglio la pressione che stiamo vivendo
Quando la vita si fa difficile, quando non riusciamo a capire cosa stia facendo Dio — o magari lo capiamo, ma non ci piace — ci spinge forse a dire: “Basta!”? Ci porta a pensare: “Se questo è il modo in cui Dio mi tratta, allora mollo!”? Oppure: “A che serve pregare? Se non ottengo quello che voglio e le cose non vanno come dico io, tanto vale smettere di pregare!”?
Quando formuliamo questo tipo di domande, possiamo essere certi che Dio ci sta mettendo davanti una sfida per entrare in un nuovo livello di maturità spirituale; ma è nostra la scelta se avanzare o arretrare spiritualmente a seguito di questa sfida. È come un bambino che smette di parlare con i genitori perché gli hanno detto “No” a un suo capriccio. Allo stesso modo possiamo correre il rischio di interrompere la nostra relazione con Dio appena le cose non vanno secondo i nostri piani.
Abbiamo mai pregato per ottenere un lavoro e invece riceviamo un rifiuto? Ci viene voglia di non pregare più, come se Dio non fosse più affidabile. Ma è proprio in quei momenti che la fede si rafforza.
Guardiamo ora Gesù nel giardino.
Luca 22:44 – “E, trovandosi in agonia, pregava più intensamente; il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue che cadevano in terra.”
È un’iperbole? Un’esagerazione? No. È una condizione medica reale, anche se rara, chiamata ematidrosi: sotto uno stress estremo, i capillari si gonfiano di sangue fino a rompersi. Il sangue fuoriesce dai pori della pelle, mescolandosi al sudore. Questo ci dà un’idea concreta dello stress immenso che Gesù stava affrontando.
Non era solo il pensiero dell’agonia fisica della crocifissione — che era comunque orribile e non va certo sminuita — ma non possiamo nemmeno ridurre tutto a quell’aspetto fisico! Ben più grave dell’umiliazione e della tortura, di una delle morti più crudeli mai conosciute, era il pensiero che, in quel momento, Gesù avrebbe portato su di sé tutto il peccato del mondo, subendone la punizione… mentre veniva separato dal Padre.
E allora, cosa fa? Prega. Come un atleta che, nel momento della massima fatica, si concentra sul respiro e sulla disciplina per non cedere, così Gesù sulla Terra si rifugiava nella preghiera per non mollare nel momento più duro.
Esempio della bottiglietta di Coca-Cola: se la scuoti e poi la apri all’improvviso, esplode. Ma se la apri con attenzione, lentamente, la pressione si rilascia senza fare danni. Allo stesso modo, la preghiera ci aiuta a gestire al meglio la pressione che stiamo vivendo, senza crollare né esplodere.
6. La preghiera ci fortifica
Così come fortificava Gesù, a maggior ragione fortifica noi.
Luca 22:43 Allora gli apparve un angelo dal cielo per rafforzarlo.
Quello che voglio suggerire è questo: quando voi ed io preghiamo, ci viene data forza. Come arriva questa forza?
a) In parte, è un’opera soprannaturale dello Spirito Santo, che ci fortifica interiormente. Lo stesso Spirito che ha risuscitato Gesù dai morti ci dà potenza e forza. Ci incoraggia nel cuore, ci aiuta a rivolgere il pensiero a Dio, ad anticipare la Sua bontà — e questo ci rafforza. Ci ricorda le promesse della Parola, ci richiama alla memoria ciò che abbiamo letto… e questo ci sostiene.
Quando riceviamo una brutta notizia oppure avviene qualcosa che ci fa stare male o delude, invece di sfogarci sui social o con rabbia, fermiamoci, apriamo la Bibbia e iniziamo a pregare e ci sfoghiamo con Lui. In quel momento non cambia la situazione, ma cambia la nostra forza interiore e la prospettiva da dove vediamo ciò che ci sta succedendo.
b) Arriva anche attraverso persone inviate (consapevolmente o inconsapevolmente) da Dio.
Esempi:
Anania mandato da Dio da Saulo/Paolo (Atti 9:10-17)
Preghiera: Dopo l’incontro con Gesù, Paolo rimane cieco per tre giorni e prega.
Risposta: Dio manda Anania, che lo guarisce e lo battezza.
Atti 9:11 Alzati, va' nella strada detta Diritta e cerca... un uomo di nome Saulo; ecco, egli è in preghiera.
Pietro mandato da Dio a Cornelio (Atti 10:1-33)
Preghiera: Cornelio, un uomo timorato di Dio, prega per ricevere luce.
Risposta: Dio manda Pietro per spiegargli il Vangelo.
Atti 10:4-5 Le tue preghiere... sono salite davanti a Dio... ora manda uomini a Joppe a chiamare Simone detto Pietro.
Altri esempi: Mosè e Aronne – Elia ed Eliseo, ecc.
Molti di voi siete stati la risposta di Dio alle mie preghiere, proprio in momenti difficili della mia vita. Alcuni ne erano a conoscenza e si sono fatti intenzionalmente usare da Dio per fortificarmi e aiutarmi a superare quei momenti. Altri di voi, anche se inconsapevolmente, e senza essere a conoscenza delle sfide e difficoltà che stavo attraversando, mi avete benedetto e fortificato. Tutto questo grazie alla preghiera che, a volte in modo disperato e sconnesso, rivolgevo a Dio.
c) A volte, Dio ci fortifica anche attraverso il ministero degli angeli. Le Scritture non dicono molto su questo, e dobbiamo essere prudenti: non dobbiamo farne un’ossessione, né cercare esperienze mistiche.
Tuttavia, sappiamo questo: esiste una forza soprannaturale che, in certi momenti, viene trasmessa da esseri angelici agli esseri umani.
Luca 22:43 Allora gli apparve un angelo dal cielo per rafforzarlo.
Vediamo un esempio di ciò in Daniele, in Daniele 10. Daniele è in ginocchio, senza forze. Un angelo lo tocca, lo solleva, gli dà la forza per alzarsi, per parlare e per comprendere ciò che sta succedendo.
Ebrei 1:14 Gli angeli… sono… dei servi, spiriti inviati per prendersi cura del popolo che erediterà la salvezza.
Gli angeli — dice la Bibbia — vengono da noi. A volte, senza che ce ne accorgiamo. Ma credo sia ragionevole pensare che ci sono momenti in cui stiamo pregando, stiamo chiedendo forza a Dio… e proprio lì, accanto a noi, c’è un angelo che ci sta sostenendo, ci sta aiutando ad andare avanti.
Non fu la prima volta che successe a Gesù. In realtà, Gesù comincia il Suo ministero nello stesso modo. C’è una connessione interessante tra l’inizio e la fine del Suo ministero. Fu tentato nel deserto per 40 giorni e 40 notti, senza mangiare. Satana lo tenta.
Marco 1:12 Poi lo Spirito spinse Gesù ad andare nel deserto, 13 dove fu tentato per quaranta giorni da Satana. Gesù stava fra le bestie selvatiche, all’aperto, e gli angeli si prendevano cura di lui. È molto interessante: tentato da Satana… e con le bestie selvatiche. La menzione delle bestie non è un semplice dettaglio naturalistico: probabilmente ha un significato più profondo, legato alle forze demoniache. Una cosa è affrontare animali selvatici. Un’altra è affrontare creature istigate da Satana, usate per distrarci dal cercare Dio e dal compiere la Sua volontà. E poi cosa accade? “E gli angeli lo servivano.” Lo proteggevano, lo guidavano, lo fortificavano.
Come un atleta durante una salita e qualcuno gli porge acqua… così Dio ci dà forza mentre preghiamo. Questo aiuto non cambia la difficoltà della salita, ma ci dà nuova energia per superarla. E in effetti, se non preghiamo, saremo deboli. Questo è il problema di molti credenti che vivono sempre in lotta, che passano da una difficoltà all’altra senza mai vedere vittoria: non pregano.
Esempio dei nostri David Mejia e Marisa Formentino che sono andati col Signore l’anno scorso dopo le loro battaglie con il tumore. È innegabile che il loro percorso che li ha portati fino alla fine dei loro giorni su questa Terra, è stato in entrambi i casi un percorso di preghiera; e quindi di vittoria. La stessa cosa possiamo dire di Eugenio Saltarel; anche se il suo trapasso è stato del tutto improvviso e inaspettato, era comunque noto avesse un tempo specifico e regolare di preghiera durante la sua giornata. In effetti, un denominatore comune di questi nostri fratelli e sorella… era che avevano una abitudine regolare e costante di preghiera. Ecco perché sono arrivati alla fine della loro vita a testa alta, nonostante le indicibili sofferenze. La loro è stata una vittoria alimentata dalla loro vita di preghiera.
A questo punto Gesù deve dire qualcosa di triste.
Marco 14:37a Poi tornò indietro e trovò i discepoli addormentati. Disse a Pietro: “Simone, stai dormendo?”
Notiamo ancora che Gesù si rivolge a Pietro con il suo vecchio nome: Simone. Perché in quel momento si stava ancora comportando proprio come il vecchio Simone, prima della conversione. Com’era il vecchio Simone? Spiritualmente addormentato. Spiritualmente inconsapevole. La più grande battaglia della storia dell’umanità si sta combattendo a pochi passi da lui… e lui russa.
Gesù lo sveglia e gli dice: “Non sei riuscito a vegliare un’ora?” E lui? “Si scusami!” E poi si riaddormenta. Non riesce a restare sveglio. Non veglia. Non prega.
Siamo in chiesa, ma stiamo pensando solo al lavoro, alla partita, al pranzo o al cellulare. Gesù vuole combattere insieme a noi la battaglia per difendere la nostra anima, e noi... invece, dormiamo spiritualmente?
Esempio di un automobilista che si addormenta alla guida, così chi trascura la preghiera perde il controllo spirituale e rischia di schiantarsi.
Se non preghiamo, ci troveremo spiritualmente inconsapevoli di ciò che accade intorno a noi. Se non preghiamo, saremo spiritualmente addormentati. E se siamo spiritualmente addormentati, potremmo non accorgerci che proprio a pochi metri da noi si sta combattendo la battaglia più importante della nostra vita… e noi non ce ne accorgeremo.
Ecco allora Gesù che dice:
Marco 14:37 “Simone, stai dormendo? Non sei riuscito a stare sveglio insieme a me neanche per un’ora?”
Forse oggi Gesù potrebbe dire a noi, proprio oggi: “Non sei riuscito a stare senza guardare il cellulare neanche per un’ora durante il culto?”
– La preghiera ci aiuta a gestire al meglio la pressione che stiamo vivendo
– La preghiera ci fortifica
7. La preghiera ha un effetto preventivo sulla nostra vita:
Quando preghiamo, siamo protetti. Quando preghiamo, siamo schermati. Quando preghiamo, riceviamo forza per resistere al nemico, anche perché diventiamo più consapevoli delle realtà spirituali e dei suoi inganni.
Riconosciamo la tentazione per ciò che è davvero, perché siamo svegli spiritualmente, vigili, attenti a come possiamo piacere al Signore e camminare nella giustizia e nella purezza per Lui. Esempio del casco protettivo.
Gesù aggiunge:
Marco 14:38b Lo spirito è pronto, ma il corpo è debole.
Ed è assolutamente vero. Magari diciamo: “Signore, voglio servirti!” Ma se non preghiamo, falliremo proprio nel nostro servizio che desideriamo ardentemente offrire al Signore.
Sono convinto che questo sia un pericolo nella chiesa contemporanea: Ci siamo innamorati delle sensazioni e del romanticismo. Tendiamo a elevare le nostre emozioni al livello della realtà. E così finiamo per vivere in questo modo:
“Se lo sento, allora dev’essere vero.”
“Se lo sento, è come se fosse già accaduto.”
“Se sento un’emozione di amore per Dio, allora lo amo veramente.”
Ma non è così. Nessuno rimane sposato nel corso degli anni solo sulla base del romanticismo. Nessuno!! Qualche coniuge mi vuole contraddire?
Allo stesso modo nessuno rimane fedele a Dio solo perché “lo sente”. Ci sono giorni in cui si resta insieme semplicemente perché si è fatta una promessa. Poi, più avanti, il sentimento può anche ritornare. Anche con Dio è così.
Ci sono tante persone che vogliono amare il Signore. Tante in cui lo spirito è pronto, ma la carne è debole — e proprio come Pietro, falliscono.
Esempio di chi si iscrive in palestra a gennaio tutto motivato, ma non ci va mai perché aspetta “di sentirsi ispirato”. La disciplina, non l’emozione, costruisce la forza.
Sintesi del messaggio
Dolore e solitudine
• “La mia anima è oppressa da una tristezza mortale” (v.34)
• Gesù si isola per pregare → affida il dolore al Padre
Sottomissione totale
• “Non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu” (v.36)
• La volontà di Dio è sopra ogni desiderio personale
I discepoli dormono
• “Vegliate e pregate… lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (v.38)
• L’uomo senza preghiera cede alla debolezza
Battaglia spirituale reale
• “Il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue” (Luca 22:44)
• Gesù affronta il peso del peccato e della separazione da Dio
La preghiera dà forza
• “Gli apparve un angelo… per fortificarlo” (Luca 22:43)
• La preghiera attira il sostegno soprannaturale
Esempio per noi
• Gesù inizia e finisce il ministero in preghiera (Marco 1:13 – 14:32)
• Anche noi dobbiamo vegliare e pregare per non cadere
32 Si recarono al giardino degli ulivi chiamato Getsemani e Gesù disse: “Voi sedetevi qui mentre io vado a pregare”.
33 Portò con sé Pietro, Giacomo e Giovanni; e cominciò a essere molto turbato e angosciato.
34 Disse loro: “La mia anima è oppressa da una tristezza tale da sentirmi morire. State qui e rimanete svegli insieme a me”.
35 Andò un po’ più avanti e si gettò a terra. Pregò che, se fosse possibile, quel terribile momento passasse oltre da lui.
36 “Abba, Padre”, gridò, “ogni cosa ti è possibile. Ti supplico, allontana da me questa coppa di sofferenza. Tuttavia, io voglio che sia fatta la tua volontà e non la mia”.
37 Poi tornò indietro e trovò i discepoli addormentati. Disse a Pietro: “Simone, stai dormendo? Non sei riuscito a stare sveglio insieme a me neanche per un’ora?
38 Rimanete svegli e pregate perché possiate resistere davanti alla tentazione. Lo spirito infatti è pronto, ma il corpo è debole”.
39 Poi Gesù li lasciò un’altra volta e pronunciò la stessa preghiera di prima.
40 Quando tornò di nuovo dove stavano, li trovò addormentati, perché non riuscivano a tenere gli occhi aperti. E non sapevano che cosa dire.
41 Quando Gesù tornò da loro la terza volta, disse: “Dormite pure, riposatevi. Basta! L’ora è giunta: il Figlio dell’uomo viene tradito e consegnato nelle mani dei peccatori.
42 Su, andiamo. Ecco, il mio traditore è qui!”
Sintesi del messaggio precedente
Getsemani = torchio d’olio/frantoio
1. Gesù pregava
Se perfino il Figlio di Dio sentiva il bisogno di pregare, quanto più noi!
(Luca 3:21-22a; Marco 1:35; Luca 6:12)
2. Gesù pregava prima di ogni svolta spirituale
(Luca 9:18)
3. La preghiera precede la manifestazione della gloria
(Luca 9:28-29)
4. I discepoli capirono che la potenza di Gesù veniva dalla preghiera
(Luca 11:1b; Ebrei 5:7; 1 Samuele 1:12; Luca 22:44)
“Non importa realmente quale sia la pressione, ma dove essa si colloca: si mette in mezzo tra noi e Dio, allontanandoci da Lui, oppure ci spinge più vicini a Dio?”
— Hudson Taylor
Messaggio di oggi
5. La preghiera ci aiuta a gestire al meglio la pressione che stiamo vivendo
Quando la vita si fa difficile, quando non riusciamo a capire cosa stia facendo Dio — o magari lo capiamo, ma non ci piace — ci spinge forse a dire: “Basta!”? Ci porta a pensare: “Se questo è il modo in cui Dio mi tratta, allora mollo!”? Oppure: “A che serve pregare? Se non ottengo quello che voglio e le cose non vanno come dico io, tanto vale smettere di pregare!”?
Quando formuliamo questo tipo di domande, possiamo essere certi che Dio ci sta mettendo davanti una sfida per entrare in un nuovo livello di maturità spirituale; ma è nostra la scelta se avanzare o arretrare spiritualmente a seguito di questa sfida. È come un bambino che smette di parlare con i genitori perché gli hanno detto “No” a un suo capriccio. Allo stesso modo possiamo correre il rischio di interrompere la nostra relazione con Dio appena le cose non vanno secondo i nostri piani.
Abbiamo mai pregato per ottenere un lavoro e invece riceviamo un rifiuto? Ci viene voglia di non pregare più, come se Dio non fosse più affidabile. Ma è proprio in quei momenti che la fede si rafforza.
Guardiamo ora Gesù nel giardino.
Luca 22:44 – “E, trovandosi in agonia, pregava più intensamente; il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue che cadevano in terra.”
È un’iperbole? Un’esagerazione? No. È una condizione medica reale, anche se rara, chiamata ematidrosi: sotto uno stress estremo, i capillari si gonfiano di sangue fino a rompersi. Il sangue fuoriesce dai pori della pelle, mescolandosi al sudore. Questo ci dà un’idea concreta dello stress immenso che Gesù stava affrontando.
Non era solo il pensiero dell’agonia fisica della crocifissione — che era comunque orribile e non va certo sminuita — ma non possiamo nemmeno ridurre tutto a quell’aspetto fisico! Ben più grave dell’umiliazione e della tortura, di una delle morti più crudeli mai conosciute, era il pensiero che, in quel momento, Gesù avrebbe portato su di sé tutto il peccato del mondo, subendone la punizione… mentre veniva separato dal Padre.
E allora, cosa fa? Prega. Come un atleta che, nel momento della massima fatica, si concentra sul respiro e sulla disciplina per non cedere, così Gesù sulla Terra si rifugiava nella preghiera per non mollare nel momento più duro.
Esempio della bottiglietta di Coca-Cola: se la scuoti e poi la apri all’improvviso, esplode. Ma se la apri con attenzione, lentamente, la pressione si rilascia senza fare danni. Allo stesso modo, la preghiera ci aiuta a gestire al meglio la pressione che stiamo vivendo, senza crollare né esplodere.
6. La preghiera ci fortifica
Così come fortificava Gesù, a maggior ragione fortifica noi.
Luca 22:43 Allora gli apparve un angelo dal cielo per rafforzarlo.
Quello che voglio suggerire è questo: quando voi ed io preghiamo, ci viene data forza. Come arriva questa forza?
a) In parte, è un’opera soprannaturale dello Spirito Santo, che ci fortifica interiormente. Lo stesso Spirito che ha risuscitato Gesù dai morti ci dà potenza e forza. Ci incoraggia nel cuore, ci aiuta a rivolgere il pensiero a Dio, ad anticipare la Sua bontà — e questo ci rafforza. Ci ricorda le promesse della Parola, ci richiama alla memoria ciò che abbiamo letto… e questo ci sostiene.
Quando riceviamo una brutta notizia oppure avviene qualcosa che ci fa stare male o delude, invece di sfogarci sui social o con rabbia, fermiamoci, apriamo la Bibbia e iniziamo a pregare e ci sfoghiamo con Lui. In quel momento non cambia la situazione, ma cambia la nostra forza interiore e la prospettiva da dove vediamo ciò che ci sta succedendo.
b) Arriva anche attraverso persone inviate (consapevolmente o inconsapevolmente) da Dio.
Esempi:
Anania mandato da Dio da Saulo/Paolo (Atti 9:10-17)
Preghiera: Dopo l’incontro con Gesù, Paolo rimane cieco per tre giorni e prega.
Risposta: Dio manda Anania, che lo guarisce e lo battezza.
Atti 9:11 Alzati, va' nella strada detta Diritta e cerca... un uomo di nome Saulo; ecco, egli è in preghiera.
Pietro mandato da Dio a Cornelio (Atti 10:1-33)
Preghiera: Cornelio, un uomo timorato di Dio, prega per ricevere luce.
Risposta: Dio manda Pietro per spiegargli il Vangelo.
Atti 10:4-5 Le tue preghiere... sono salite davanti a Dio... ora manda uomini a Joppe a chiamare Simone detto Pietro.
Altri esempi: Mosè e Aronne – Elia ed Eliseo, ecc.
Molti di voi siete stati la risposta di Dio alle mie preghiere, proprio in momenti difficili della mia vita. Alcuni ne erano a conoscenza e si sono fatti intenzionalmente usare da Dio per fortificarmi e aiutarmi a superare quei momenti. Altri di voi, anche se inconsapevolmente, e senza essere a conoscenza delle sfide e difficoltà che stavo attraversando, mi avete benedetto e fortificato. Tutto questo grazie alla preghiera che, a volte in modo disperato e sconnesso, rivolgevo a Dio.
c) A volte, Dio ci fortifica anche attraverso il ministero degli angeli. Le Scritture non dicono molto su questo, e dobbiamo essere prudenti: non dobbiamo farne un’ossessione, né cercare esperienze mistiche.
Tuttavia, sappiamo questo: esiste una forza soprannaturale che, in certi momenti, viene trasmessa da esseri angelici agli esseri umani.
Luca 22:43 Allora gli apparve un angelo dal cielo per rafforzarlo.
Vediamo un esempio di ciò in Daniele, in Daniele 10. Daniele è in ginocchio, senza forze. Un angelo lo tocca, lo solleva, gli dà la forza per alzarsi, per parlare e per comprendere ciò che sta succedendo.
Ebrei 1:14 Gli angeli… sono… dei servi, spiriti inviati per prendersi cura del popolo che erediterà la salvezza.
Gli angeli — dice la Bibbia — vengono da noi. A volte, senza che ce ne accorgiamo. Ma credo sia ragionevole pensare che ci sono momenti in cui stiamo pregando, stiamo chiedendo forza a Dio… e proprio lì, accanto a noi, c’è un angelo che ci sta sostenendo, ci sta aiutando ad andare avanti.
Non fu la prima volta che successe a Gesù. In realtà, Gesù comincia il Suo ministero nello stesso modo. C’è una connessione interessante tra l’inizio e la fine del Suo ministero. Fu tentato nel deserto per 40 giorni e 40 notti, senza mangiare. Satana lo tenta.
Marco 1:12 Poi lo Spirito spinse Gesù ad andare nel deserto, 13 dove fu tentato per quaranta giorni da Satana. Gesù stava fra le bestie selvatiche, all’aperto, e gli angeli si prendevano cura di lui. È molto interessante: tentato da Satana… e con le bestie selvatiche. La menzione delle bestie non è un semplice dettaglio naturalistico: probabilmente ha un significato più profondo, legato alle forze demoniache. Una cosa è affrontare animali selvatici. Un’altra è affrontare creature istigate da Satana, usate per distrarci dal cercare Dio e dal compiere la Sua volontà. E poi cosa accade? “E gli angeli lo servivano.” Lo proteggevano, lo guidavano, lo fortificavano.
Come un atleta durante una salita e qualcuno gli porge acqua… così Dio ci dà forza mentre preghiamo. Questo aiuto non cambia la difficoltà della salita, ma ci dà nuova energia per superarla. E in effetti, se non preghiamo, saremo deboli. Questo è il problema di molti credenti che vivono sempre in lotta, che passano da una difficoltà all’altra senza mai vedere vittoria: non pregano.
Esempio dei nostri David Mejia e Marisa Formentino che sono andati col Signore l’anno scorso dopo le loro battaglie con il tumore. È innegabile che il loro percorso che li ha portati fino alla fine dei loro giorni su questa Terra, è stato in entrambi i casi un percorso di preghiera; e quindi di vittoria. La stessa cosa possiamo dire di Eugenio Saltarel; anche se il suo trapasso è stato del tutto improvviso e inaspettato, era comunque noto avesse un tempo specifico e regolare di preghiera durante la sua giornata. In effetti, un denominatore comune di questi nostri fratelli e sorella… era che avevano una abitudine regolare e costante di preghiera. Ecco perché sono arrivati alla fine della loro vita a testa alta, nonostante le indicibili sofferenze. La loro è stata una vittoria alimentata dalla loro vita di preghiera.
A questo punto Gesù deve dire qualcosa di triste.
Marco 14:37a Poi tornò indietro e trovò i discepoli addormentati. Disse a Pietro: “Simone, stai dormendo?”
Notiamo ancora che Gesù si rivolge a Pietro con il suo vecchio nome: Simone. Perché in quel momento si stava ancora comportando proprio come il vecchio Simone, prima della conversione. Com’era il vecchio Simone? Spiritualmente addormentato. Spiritualmente inconsapevole. La più grande battaglia della storia dell’umanità si sta combattendo a pochi passi da lui… e lui russa.
Gesù lo sveglia e gli dice: “Non sei riuscito a vegliare un’ora?” E lui? “Si scusami!” E poi si riaddormenta. Non riesce a restare sveglio. Non veglia. Non prega.
Siamo in chiesa, ma stiamo pensando solo al lavoro, alla partita, al pranzo o al cellulare. Gesù vuole combattere insieme a noi la battaglia per difendere la nostra anima, e noi... invece, dormiamo spiritualmente?
Esempio di un automobilista che si addormenta alla guida, così chi trascura la preghiera perde il controllo spirituale e rischia di schiantarsi.
Se non preghiamo, ci troveremo spiritualmente inconsapevoli di ciò che accade intorno a noi. Se non preghiamo, saremo spiritualmente addormentati. E se siamo spiritualmente addormentati, potremmo non accorgerci che proprio a pochi metri da noi si sta combattendo la battaglia più importante della nostra vita… e noi non ce ne accorgeremo.
Ecco allora Gesù che dice:
Marco 14:37 “Simone, stai dormendo? Non sei riuscito a stare sveglio insieme a me neanche per un’ora?”
Forse oggi Gesù potrebbe dire a noi, proprio oggi: “Non sei riuscito a stare senza guardare il cellulare neanche per un’ora durante il culto?”
– La preghiera ci aiuta a gestire al meglio la pressione che stiamo vivendo
– La preghiera ci fortifica
7. La preghiera ha un effetto preventivo sulla nostra vita:
Quando preghiamo, siamo protetti. Quando preghiamo, siamo schermati. Quando preghiamo, riceviamo forza per resistere al nemico, anche perché diventiamo più consapevoli delle realtà spirituali e dei suoi inganni.
Riconosciamo la tentazione per ciò che è davvero, perché siamo svegli spiritualmente, vigili, attenti a come possiamo piacere al Signore e camminare nella giustizia e nella purezza per Lui. Esempio del casco protettivo.
Gesù aggiunge:
Marco 14:38b Lo spirito è pronto, ma il corpo è debole.
Ed è assolutamente vero. Magari diciamo: “Signore, voglio servirti!” Ma se non preghiamo, falliremo proprio nel nostro servizio che desideriamo ardentemente offrire al Signore.
Sono convinto che questo sia un pericolo nella chiesa contemporanea: Ci siamo innamorati delle sensazioni e del romanticismo. Tendiamo a elevare le nostre emozioni al livello della realtà. E così finiamo per vivere in questo modo:
“Se lo sento, allora dev’essere vero.”
“Se lo sento, è come se fosse già accaduto.”
“Se sento un’emozione di amore per Dio, allora lo amo veramente.”
Ma non è così. Nessuno rimane sposato nel corso degli anni solo sulla base del romanticismo. Nessuno!! Qualche coniuge mi vuole contraddire?
Allo stesso modo nessuno rimane fedele a Dio solo perché “lo sente”. Ci sono giorni in cui si resta insieme semplicemente perché si è fatta una promessa. Poi, più avanti, il sentimento può anche ritornare. Anche con Dio è così.
Ci sono tante persone che vogliono amare il Signore. Tante in cui lo spirito è pronto, ma la carne è debole — e proprio come Pietro, falliscono.
Esempio di chi si iscrive in palestra a gennaio tutto motivato, ma non ci va mai perché aspetta “di sentirsi ispirato”. La disciplina, non l’emozione, costruisce la forza.
Sintesi del messaggio
Dolore e solitudine
• “La mia anima è oppressa da una tristezza mortale” (v.34)
• Gesù si isola per pregare → affida il dolore al Padre
Sottomissione totale
• “Non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu” (v.36)
• La volontà di Dio è sopra ogni desiderio personale
I discepoli dormono
• “Vegliate e pregate… lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (v.38)
• L’uomo senza preghiera cede alla debolezza
Battaglia spirituale reale
• “Il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue” (Luca 22:44)
• Gesù affronta il peso del peccato e della separazione da Dio
La preghiera dà forza
• “Gli apparve un angelo… per fortificarlo” (Luca 22:43)
• La preghiera attira il sostegno soprannaturale
Esempio per noi
• Gesù inizia e finisce il ministero in preghiera (Marco 1:13 – 14:32)
• Anche noi dobbiamo vegliare e pregare per non cadere